By Domenico Palattella

Uffizi in italiano arcaico significa “uffici”. Fu infatti a tal fine, e cioè per accogliere le tredici principali magistrature del ducato di Firenze, che Giorgio Vasari ne cominciò la costruzione, a partire dal 23 marzo 1560, secondo la precisa volontà del duca Cosimo I de’ Medici (1537-1574). La progettazione e soprattutto l’esecuzione dei lavori furono talmente impegnativi che il Vasari stesso confessava al riguardo “di non aver fatto mai murare cosa nè più difficile nè più pericolosa per essere fondata in sul fiume e quasi in aria”. Il complesso, che come una scenografia teatrale si spinge fino al vicino Arno, sorge al lato del Palazzo Vecchio, in luogo di un quartiere medioevale appositamente raso al suolo, quasi a dimostrare come la potenza dei Medici fosse talmente forte da non arrestarsi di fronte a nessuna difficoltà. La grandiosa fabbrica degli Uffizi venne ultimata dall’architetto Alfonso Parigi, allievo di Bartolomeo Ammannati, verso il 1580. In seguito sarà l’architetto e scenografo Bernardo Buontalenti ad ereditarne oneri ed onori quando, per volontà del granduca Francesco I de’ Medici (1574-1587) e del suo successore Ferdinando I (1587-1609), gli Uffizi cominciarono ad essere trasformati in Galleria d’Arte. La Galleria degli Uffizi, fondata nel 1581 dal granduca di Toscana Francesco I de’ Medici è sicuramente una delle più antiche d’Europa. Nei secoli successivi anche tutti gli altri membri della famiglia granducale fecero a gara, ciascuno secondo la propria cultura ed i propri interessi, a dotarla di collezioni sempre più rare, raffinate e preziose. Con l’adesione della Toscana al regno d’Italia (1861) anche gli Uffizi passarono al nuovo Stato nazionale che, nel 1872, ne dispose subito un secondo, radicale riordinamento sia per quel che concerneva le collezioni sia dal punto di vista architettonico. La Galleria è dunque, il più importante polo museale d’Italia ed una delle più significative a livello mondiale. Nelle sue 44 sale principali è conservata la più completa raccolta esistente di pittura fiorentina e toscana (soprattutto dal 1200 al 1500). Sono presenti anche numerose e pregevolissime testimonianze di tutta la restante pittura italiana (specialmente veneta) ed europea nell’arco di tempo che va dal XIV secolo al XVIII secolo.