Aiutato da un Alberto Sordi a dir poco sublime, conciliando felicemente il tono umoristico con quello drammatico, Comencini contribuisce a spezzare il muro di silenzio calato negli anni ’50 sulla Resistenza, affrontando con efficacia, e ottima precisione storica, un momento cruciale della nostra storia, accuratamente ignorato dal cinema italiano fino a quel momento. Si tratta dei giorni a cavallo dell’8 settembre 1943 e il susseguente armistizio con le forze alleate. Lo smarrimento di un esercito senza più capi, con la voglia di rivalsa e di cacciare l’oppressore nazi-fascista, il tutto è ricostruito mirabilmente, utilizzando un Alberto Sordi che oscilla magistralmente tra il comico e il drammatico, in quella che è una delle migliori prove della sua strabiliante carriera. Nel finale, sublime ricostruzione delle quattro giornate di Napoli, quelle dal 24 settembre al 28 settembre 1943, con la ribellione del popolo napoletano che portò alla liberazione della città partenopea. Uno dei massimi capolavori del nostro cinema, che non dovrebbe mai mancare nella bacheca personale di ognuno di noi.