
Dopo l’enorme successo che riscosse la trilogia dei “Poveri ma belli”, salirono alla ribalta due delle protagoniste di quell’importante saga, ovvero Lorella De Luca, classe 1940 e Alessandra Panaro, classe 1939. All’epoca del film, nel 1956, entrambe erano giovanissime, nemmeno maggiorenni, e rappresentavano proprio quella bellezza genuina, per niente artefatta, della classica ragazza della porta accanto in una società dove la maggior parte delle persone campava con poco ed era abituata a tirare la cinghia. In realtà, Lorella De Luca non era nuova al mondo dello spettacolo, avendo esordito con una piccola parte nel ’55 a soli 15 anni nel film “Il bidone”, dove l’aveva diretta niente meno che Federico Fellini. Come la Panaro, in “Poveri ma Belli”, Lorella interpretava la parte di una popolana romana, ma era nata a Firenze e della popolana aveva poco. Anzi, era un tipo molto fine, la risposta italiana a Sandra Dee, la ragazzina americana di “Scandalo al sole”, e nel prosieguo della carriera si specializzò in commedie di successo, come “Il medico e lo stregone” (1957) di Mario Monicelli con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni, “Domenica è sempre domenica” (1958) di Camillo Mastrocinque, “Primo amore” (1959) di Mario Camerini e molte altre. Da parte sua, invece, Alessandra Panaro era romana, e la sua carriera iniziò proprio con “Poveri ma belli”, e proseguì in tutti i film del fortunato ciclo, cioè “Belle ma povere” e “Poveri milionari”. Come la De Luca anche Alessandra finì per specializzarsi in commedie leggere, dove con il suo fascino fresco e sbarazzino riusciva sempre ad attrarre l’affetto e la simpatia del pubblico. Fu protagonista, tra tante pellicole coeve, in “Lazzarella” (1957), diretto da Carlo Ludovico Bragaglia, dove interpretava appunto il personaggio del titolo ispirato a quello della canzone scritta da Domenico Modugno e Riccardo Pazzaglia, ed incisa da molti cantanti degli anni cinquanta; e addirittura figlia di Totò in “Totò, Peppino e le fanatiche”(1958).

Entrambe in questo periodo, vennero soprannominate le “fidanzate d’Italia”, ed effettivamente tutti i giovani all’epoca sognavano delle ragazze belle, ma allo stesso tempo serie come loro. Esattamente come i ruoli che interpretavano al cinematografo, dove fioccavano le parti a loro offerte. La loro carriera continuò, parallela, almeno per un altro biennio, quando entrambe vennero invitate a sostenere il ruolo di vallette nella più celebre trasmissione di quegli anni, “Il Musichiere” di Mario Riva. Eravamo nel 1958. Dopo la serie dei film imperniati sul loro primo successo, e la partecipazione a “Il Musichiere”, le strade delle due giovani attrici si divisero. Lorella De Luca, dopo le tante commedie leggere interpretate, conobbe il regista Duccio Tessari, e con lo pseudonimo Hally Hammond recitò in “Una pistola per Ringo” e in altre pellicole dello stesso regista. Nel 1971 sposò Tessari dal quale avrà due figlie. Anche la vita sentimentale di Alessandra Panaro fu molto tranquilla. Dopo un primo matrimonio con il banchiere Jean Pierre Sabet, da cui ebbe una figlia, Vanessa, rimase vedova nel 1983. In seguito, si sposò con l’attore Giancarlo Sbragia, con cui rimase fino alla morte di lui, nel 1994. Lorella e Alessandra rimangono indelebilmente scolpite tra le donne simbolo dell’epoca d’oro del nostro cinema e della nostra società, rimangono il simbolo di una maniera diversa di vivere la vita, più genuina, lontana dal caos e dalle frenesie d’oggi. Rimangono insomma, anche dalle cronache dell’epoca, le “fidanzate d’Italia”, nomignolo gentile dal quale non si discosteranno mai più. Entrambe conquistarono tutti, con la loro semplice eleganza e con la grazia innata da ragazze “acqua e sapone”, e rimangono il simbolo di un’Italia dipinta con realistica leggerezza, un paese travolto dalle difficoltà del Dopoguerra e sollevato dalle buone intenzioni della rivincita. Nella trilogia dei “Poveri ma belli”, Lorella De Luca e Alessandra Panaro interpretano Marisa e Anna Maria, sorelle rispettivamente di Romolo (Maurizio Arena) e Salvatore (Renato Salvatori), innamorate segretamente l’una del fratello dell’altra. Al termine del primo film si fidanzano e al termine del secondo convolano a giuste nozze. E tutto ciò non fa che aumentare a dismisura le quotazioni di entrambe le attrici, piene zeppe di ammiratori in giro per lo stivale.

Domenico Palattella