Quinto episodio del film corale “Gli amanti latini”, che peraltro dà il titolo al film stesso, “Latin lovers” è uno spumeggiante cortometraggio sul mito del gallismo nazionale e della seduzione italica. Franco & Ciccio nel 1965 sono già la coppia più importante del cinema italiano e sono sublimi nei loro fallimentari tentativi di sedurre giovani ragazze straniere in vacanza a Taormina. Finiscono preda dei ricatti di una bella tedesca, ma come dice Ciccio nel film “nell’amore quello che conta è quello che si dice, non quello che si fa”, soprattutto se lo si deve raccontare agli amici al ritorno al paesello. Nonostante la presenza anche di Totò, in uno degli altri episodi del film, è questo il cortometraggio di punta della pellicola, considerato anche la bravura eccelsa di Franco & Ciccio quando sono impiegati nella misura breve del cortometraggio, nel quale sono praticamente imbattibili. Franchi & Ingrassia sono perfetti nella descrizione del gallismo del maschio italico e scherzano sulla proverbiale capacità seduttiva dell’italiano giovane e pieno di sè, si autodefiniscono infatti “latrin lovers” e pensano di avere un fascino magnetico. Per la capacità di descrivere un’epoca ed uno dei tanti vizi italiani, il cortometraggio è da definirsi una commedia all’italiana a tutti gli effetti. In fondo il periodo è quello, e questo film ci rientra senza alcun dubbio. Incassi molto alti: 350 milioni di lire…grazie a Franco e Ciccio, ma anche a Totò.