Commedia degli equivoci spigliata e ben condotta, “La primula bianca” è arricchita e vivacizzata dalla presenza di Carlo Campanini e dalla sua comicità paradossale, delicata, efficace. Il grande Campanini, presenza fissa nel cinema italiano degli anni ’40 e degli anni ’50, interpreta un giornalista che scopre una banda di rapinatori e il loro insospettabile capo. Finge di partecipare alle rapine e manda i servizi completi al suo giornale, firmandosi “la primula bianca”, riuscendo ad aiutare la polizia ad arrestare tutti i malviventi. Il film è condito anche da una spruzzata di sentimentalismo, che non guasta mai, ma i momenti più divertenti del film sono affidati a Campanini quando viene scambiato per un famoso e temuto scassinatore. La situazione del tipo semplice e senza grilli per la testa che si trova coinvolto in una banda di malviventi e scambiato per uno di loro dà occasione per diverse belle risate. A questo proposito, la scena della cassaforte è proprio esilarante e da antologia della risata. Per il resto, comunque, il film viaggia bene su una vicenda piena di colpi di scena, di personaggi, e di scambi di persona. A margine compare anche il tema della voracità e del cinismo del mondo della stampa, che troviamo ancor più nei film americani dello stesso periodo. Un piccolo-grande film davvero, un piccolo gioiello, restaurato nel 2004 dalla Cineteca di Bologna, oggi facilmente reperibile, in tv o in dvd: l’occasione per rivivere i film di un grande attore del passato come Carlo Campanini, che non merita assolutamente di essere dimenticato.