“C’eravamo tanto amati”(1974), rappresenta l’ultimo grande capitolo della commedia all’italiana, diretto dal Maestro Ettore Scola, qui al suo meglio, il film compone l’affresco agrodolce di trent’anni di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale agli anni ’70. Il capolavoro di Ettore Scola, a ragione ritenuto tra i dieci film italiani più belli di sempre, possiede un’amarezza di fondo e una forza evocativa ancora oggi di grandissimo effetto. Il cast è poi, eccezionale, dal quartetto di protagonisti formato da Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Stefano Satta Flores; ad uno strepitoso Aldo Fabrizi, qui al suo ultimo film, e ad una malinconica Giovanna Ralli. Fascino e carisma da film d’autore, sorretto dai più grandi protagonisti della commedia all’italiana, “C’eravamo tanto amati”, è un film che parla al cuore degli italiani, che scava dentro la storia del nostro paese, tirandone fuori un ritratto sublime, impegnato, intelligente e commovente della società italiana degli anni ’70. Anni di crisi, di tramonto dei grandi ideali che hanno contraddistinto i decenni precedenti. propedeutico all’ubriacatura individualistica degli anni 80. Capolavoro assoluto del nostro cinema. Da custodire come un diamante prezioso. Dedicato a Vittorio De Sica, morto proprio mentre si stava girando il film. Lo sketch qui proposto, è quello della reunion, dopo vari anni dei quattro amici, di fronte ad un istituto scolastico, sulle note di “E io ero Sandokan”, patriottica musica del maestro Armando Trovajoli.