Uno dei film italiani più belli di sempre, di sicuro il più poetico, emozionante e commovente. Difficile per tutti non farsi prendere dalla commozione che avvolge la visione del film, la leggenda Massimo Troisi morì il 4 giugno del 1994, dodici ore dopo la fine delle riprese. Massimo, in attesa del trapianto di cuore, volle a tutti i costi terminare prima il film, e come se fossimo in un moderno “Ritratto di Dorian Gray” , diede letteralmente la vita per questo film. La sua interpretazione commuove, affascina e sorregge tutto il film con una classe e una poetica incredibile. Se non fosse per il viso sofferente, si faticherebbe a credere che non stesse bene. La sua interpretazione ottiene la nomination all’Oscar, purtroppo postuma, e applausi scroscianti in tutto il mondo. Questi tre minuti sono quanto di più poetico il cinema italiano abbia mai fatto. Il personaggio di Troisi registra i suoni dell’isola con un vecchio registratore da inviare al suo “nuovo” amico Pablo Neruda, che lo ha trascinato verso la poesia e le cose profonde e vere della vita. Le musiche di sottofondo, stupende, del maestro Luis Bacalov, unite alla sofferta, magistrale interpretazione di Troisi e al perfetto Neruda di Philippe Noiret, fanno del film uno dei grandi capolavori del cinema mondiale: vero, sincero, poetico, umano, commovente…una perla nel deserto!!!